nella quale emergono le caratteristiche dell’Alpino: senso del dovere, attaccamento alle tradizioni, orgoglio degli emblemi che lo caratterizzano, spirito di Corpo, solidarietà fra alpini e la continuità di questi valori anche una volta in congedo.
Al termine della Grande Guerra, prospettata come completamento dell’Unità d’Italia, i reduci, che hanno vissuto grandi sacrifici, ritengono d’avere diritto non solo ad un clima di pace ma anche di riconoscenza. La realtà è ben diversa, scioperi, lotte di piazza, derisione, disprezzo, ostilità, negazione di quei valori per i quali hanno combattuto, fanno nascere spontaneamente la ferma presa di posizione di gran parte di loro. Il reclutamento su base valligiana, la spontanea solidarietà del montanaro, i sentimenti di fratellanza nati e rafforzati nei lunghi mesi vissuti fianco a fianco nella particolarità unica della guerra in montagna, la consapevolezza di poter sempre e comunque contare in ogni situazione sul commilitone, contribuiscono a rafforzare i vincoli mantenendoli intatti anche una volta rientrati alla vita civile.
In questo clima e con questi sentimenti, un buon numero di essi frequentano abitualmente la birreria Spaten Brau di Milano nella certezza di trovare un ambiente di comuni idee e di solidarietà.
Fra ricordi, ancora così vivi e presenti, commenti e semplici chiacchiere, comincia a delinearsi la proposta di costituire un sodalizio fra quanti hanno militato negli alpini. Il 12 giugno 1919 si tiene una prima riunione per concretizzare l’idea. Fra le decisioni viene approvato un concetto fondamentale: la possibilità d’iscrizione non solo a quanti hanno svolto servizio militare negli alpini dal 1872 (anno di nascita del Corpo), ai reduci delle Campagne d’Africa 1887, 1895, 1911/12 e della Grande Guerra appena conclusa, ma in futuro, anche a quanti sarebbero stati chiamati al servizio di leva negli alpini.
I promotori convocano l’assemblea costitutiva per la sera di martedì 8 luglio 1919. A questa prima assemblea che si tiene nella sala dell’Associazione Capimastri di Milano partecipano circa una sessantina di reduci alpini che approvano la costituzione ufficiale dell’Associazione Nazionale Alpini, il primo Statuto Sociale ed il Consiglio Direttivo. La notizia comincia a diffondersi prima in tutta la Lombardia poi nelle altre Regioni e da ogni parte pervengono numerose richieste di aggregazione. Questo fatto, non previsto dai soci fondatori, porta a dover modificare lo Statuto iniziale introducendo le Sezioni, normalmente costituite nei Capoluoghi di Provincia, quale succursale locale della Sede Centrale. La grande spontanea massiccia adesione e la necessità pratica di incrementare la diffusione, si completa con l’introduzione fra le norme statutarie della possibilità di aggregarsi in Gruppi, normalmente costituiti nei Comuni, con rappresentanza locale della Sezione.
ORIGINI SEZIONE M.GRAPPA
La Sezione ANA “Monte Grappa” trae origini dalla nascita delle Società di Mutuo Soccorso tra alpini in congedo nate nel 1848 all’indomani della concessione dello Statuto da parte di Re Carlo Alberto e nel 1919 si fonda l’Associazione Nazionale Alpini con un proprio statuto approvato l’8 luglio da un gruppo di alpini in congedo e da ciò incominciarono a sorgere in tutte le regioni d’Italia aggregazioni di gruppi organizzati denominati succursali anche se questa denominazione non era preveduta dallo statuto emanato nel 1919.
COSTITUZIONE
Ufficialmente la Sz. A.N.A. “Monte Grappa” si fondò il 10 febbraio 1920 in Bassano Veneto (oggi del Grappa) per merito di un gruppo di alpini fondatori costituitosi con proprio atto costitutivo alla dipendenze della sede centrale con piena autonomia gestionale e con lo scopo di:
1 TENERE vivo lo spirito di corpo e conservare le tradizioni e le caratteristiche degli alpini, favorendo inoltre i buoni rapporti di colleganza con i reparti;
2 RACCOGLIERE ed illustrare i fasti e le glorie degli alpini, e rendere onore alle virtù militari e civili di quei soci e commilitoni che ne sono degni;
3 CEMENTARE i vincoli di fratellanza fra gli alpini di qualsiasi grado e condizione, procurando a coloro che ne abbisognano o che lo richiedono tutto l’appoggio morale che il Consiglio Direttivo ritenesse di poter accordare;
4 PROMUOVERE e favorire i migliori rapporti con associazioni civili che hanno comuni il culto e lo studio della montagna e l’educazione fisica, fornendo elementi e contributi di tecnica e di esperienza per l’organizzazione di escursioni alpine, per lavori, ricognizioni, monografie, ecc.;
5 COSTRUIRE una grande famiglia alpina fra tutti coloro che avevano già militato negli alpini e non solo fra i reduci, ma anche fra quelli che sarebbero stati chiamati alla armi in futuro in modo da assicurare la continuità del sodalizio;
6 PER il conseguimento degli scopi associativi la Sezione A.N.A. “Monte Grappa”, che non ha scopo di lucro, si avvale in modo determinante e prevalente delle prestazioni personali, volontarie e gratuite dei propri soci.
Questa continuità di valori è la base su cui poggia la Sezione A.N.A. “Monte Grappa”.
SOCI FONDATORI
Tra i primi soci fondatori figurano: Gino Serena, Giacobbo, Forcellin, Andrea Parolin ed Ugo Cimberle primo presidente della Sezione.
Dopo la costituzione incominciarono a costituirsi in Gruppi molti alpini nei comuni adiacenti alla città (Cassola, Rosà, S. Michele, Sologna, San Giacomo di Romano, San Zenone, Liedolo, Romano d’Ezzelino e Fellette.
Nel 1927 la Sezione era costituita su 35 soci individuali su un gruppo e 25 soci collettivi. Oggi ne conta 68 gruppi dislocati quasi tutti nella Provincia di Vicenza ed alcuni nella provincia di Treviso.
La Sz. A.N.A “Monte Grappa” visse i momenti critici della seconda guerra mondiale accostandosi con maggiore affettività verso gli alpini in armi ed il sodalizio, tanto che esso fu considerato un vero e proprio Reggimento Alpini infatti in tale periodo l’Associazione Nazionale viene denominata: “10° Reggimento Alpini” e la Sezione è denominata Battaglione “Monte Grappa” e successivamente muta in Sezione “Monte Grappa”.
Allo scoppio del 2° conflitto moltissimi alpini furono richiamati alle armi e il sodalizio si ridusse al minimo delle sue attività; mentre i veci rimasti in famiglia fecero quanto possibile per sovvenire alle molte necessità dei combattenti, inviando loro pacchi dono; dopo l’8 settembre 1943, cessò anche questa modesta attività.
Al ritorno alla pace nel 1945, anche la Sezione forzatamente decimata nei ranghi, riprende gradatamente la rinascita e l’ordinamento originario. Alle generazioni di ex combattenti si affiancano i giovani di leva verso i quali sono riposte le aspettative e la continuità dei valori. L’esperienza di una nuova coscienza civica vissuta nel periodo del servizio militare dalle generazioni più giovani, che li ha visti operare in varie occasioni di emergenza in soccorso alle popolazioni colpite da calamità, diventa patrimonio di nuovi concetti che può sintetizzarsi nel motto di un nuovo indirizzo onorare i morti aiutando i vivi.
La Sz. nel 1946 fu di nuovo riorganizzata e ricostituita ad opera di un Ufficiale degli Alpini (Bruno Solagna) che, con un nuovo spirito umanistico, militare e patriottico riuscì a dar vita ad un nuovo corso della sezione e, in quella circostanza fu decisa la ricostruzione del vecchio “Ponte” distrutto a causa della seconda guerra mondiale - il neo presidente Solagna costituì il comitato per la ricostruzione del Ponte Vecchio era un’impresa impegnativa trattandosi di una realizzazione che travalicava le modeste possibilità della Sezione Monte Grappa.
ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE
Gli Iscritti alla Sezione A.N.A. sono riuniti in 66 gruppi e coprono un vasto territorio, abbracciando, fin dalla sacra cima, i versanti sud ed ovest del massiccio del Monte Grappa.
A cavallo tra le province di Vicenza e Treviso, i suoi confini sfiorano altre due province venete: quella di Padova e quella di Belluno, fino a salire anche sull’altopiano di Asiago con i gruppi di Enego e di Conco. Dopo un’interruzione ad ovest, dove è inserita la Sezione di Marostica, la Sezione Monte Grappa riprende fino a Breganze. Il territorio poi si estende poi a sud fino alle porte di Cittadella (PD) e di Castelfranco Veneto. E verso Est fino a quasi toccare le sponde di un altro luogo sacro alla Patria: Il Monte Tomba ed il Piave. L’area geografica della circoscrizione territoriale Sezionale è riprodotta in figura.